Ci sono persone che dopo averle conosciute ti restano dentro per la loro essenza.
Conosciamo meglio una giovane, ma grande wedding planner,Anita Galafate;
Quando hai deciso di diventare una wp?
La passione per l'organizzazione c'è sempre stata...circa 4 anni fa,quando ancora non si sentiva parlare molto di questa professione,ho deciso di fare corsi e intraprendere così questo lavoro aprendo un'agenzia.
E' un lavoro stupendo, duro, ma ti riempe di soddisfazioni.
Chi si rivolge alla tua figura professionale?
Chi vuole personalizzare,curare i dettagli, non lasciare nulla al caso e chi non ha tempo per i preparativi.
Qual'è la richiesta più bizzarra che hai ricevuto?
Circa due anni fa... una festa "zen".
Chi lavora al fianco di una wp?
Da professionisti del settore, floral designer,banqueting,fotografi,location etc...per accontentare le richieste e personalizzare l'evento.
Cosa ti piace e cosa no di questo pazzo mondo del wedding?
Mi piace tutto, dal primo contatto con il cliente fino alla fine della serata.
Quando pensando all'evento appena terminato mi dico"che fatica, ma che soddisfazione".
Come crei e inventi un matrimonio?
Lavoro molto di psicologia,capendo le esigenze e la personalità dei clienti e anche le disponibilità economiche.
Quali sono gli orari di lavoro di una wp?
Non ci sono orari...anche fino a tarda notte.
Come ti distingui dalle altre wp?
Metto tutta me stessa nel lavoro, la passione,ma è giusto chiederlo ai miei clienti.
Quali sono i tuoi obiettivi nel prossimo futuro?
Andare avanti e crescere professionalmente sempre, perchè non si finisce mai di imparare.
Come deve essere una vera wp, per te?
Professionale sicuramente, sempre presente con il cliente, sempre aggiornata sulle nuove tendenze,e cosa più importante, quì cito un vecchio proverbio che dice,"se ti piace il lavoro che fai puoi dire di non aver lavorato neanche un giorno in vita tua...
Mi rendo conto che sei nata per fare questo lavoro, ma cosa avresti fatto in alternativa?
Probabile che sarei rimasta nel mondo degli eventi, ma sono felicissima di fare quello che faccio.
Grazie Anita
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